Scopic High Line
Scopic High Line
Le fotografie di Michele Nastasi mostrano la High Line Elevated Park come un luogo
della visione inscrivendola nella nozione di “regime scopico”, che definisce l’intreccio
dello sguardo (dei residenti, degli utenti, dei turisti, dei fotografi) con i dispositivi
della visione (i nuovi edifici, la High Line stessa, le onnipresenti fotocamere) e le
immagini che ne risultano, implicando una serie di ricadute in termini urbani e sociali.
Il parco, le vie circostanti e i nuovi edifici realizzati lungo il percorso hanno generato
immagini da e verso la città, operando una serie di rovesciamenti della veduta urbana:
la ferrovia rugginosa, il retro degli edifici, gli spazi di servizio e gli impianti un tempo
celati alla vista sono diventati il nuovo oggetto, spettacolarizzato, dello sguardo dei
passanti e dei nuovi abitanti, e l’intera città opera come una preesistenza storica. I
nuovi interventi hanno provocato rapporti voyeuristici inediti nella città e tra le persone,
che evocano la prossimità del teatro all’italiana e rivelano quanto il guardare (e farsi
guardare) abbia assunto una funzione simbolica imprescindibile in questo caso senza
precedenti di riuso urbano. La riconversione della ferrovia in un parco lineare, che
attraversa la città a nove metri di altezza, ha portato nuove morfologie e un massiccio
ricambio edilizio – con edifici più alti rivolti verso il parco, molti dei quali progettati da
architetti di fama – e innescato una radicale gentrification di tutta l’area, un processo
in cui lo sguardo gioca un ruolo decisivo.
Questa ricerca fotografica ha avuto inizio nell’ambito della serie Starchitecture nel giugno
2015 e proseguita nell’ottobre dello stesso anno su commissione di Lotus international,
su cui è stata pubblicata in forma di di saggio fotografico nel numero 159 (2016).
Scopic High Line sarà in mostra a Ragusa, Palazzo Lupis, dal 19 aprile al 3 maggio 2019.