Fotografia alla Carriera – ADI Design Museum

Lo scorso 18 ottobre ha inaugurato la mostra “Fotografia alla Carriera. Omaggio della fotografia italiana ai maestri del Compasso d’Oro”, all’ADI Design Museum di Milano. È una mostra densa e piena di sorprese perché ha coinvolto centoundici fotografi contemporanei e cinque archivi di fotografi del passato. In mostra ci sono centocinquantuno manifesti realizzati con un’immagine, ognuna delle quali è l’omaggio di un fotografo a uno dei centocinquantuno Compassi d’Oro alla Carriera assegnati nel corso dei decenni. 

La mostra è stata curata da Giovanni Chiaramonte e da me con un lavorio incessante che ci ha tenuti occupati per mesi. Riporto qui un brano dal testo del catalogo che abbiamo scritto a quattro mani: “Le fotografie in mostra hanno finito per comporre un esito corale di grande forza, producendo un’immagine d’insieme in cui si possono rintracciare storie, influenze e le genealogie di almeno tre generazioni di fotografi. Rispondono alla sensibilità e alle estetiche dei diversi fotografi di oggi, restituiscono i loro mondi e la loro varietà, ricordandoci che l’ambito del progetto è stato, e continua ad essere, una fucina di talenti e di straordinaria capacità inventiva per la fotografia italiana. Questi fotografi hanno elaborato un genere e un canone iconografico che ha portato il design ad assumere un ruolo fondamentale nella cultura estetica dell’abitare, e dell’abitare il mondo. Le loro immagini sono diventate un modello influente, che nell’epoca della globalizzazione è ormai imitato in tutto il mondo. I fotografi in mostra hanno dimostrato grande generosità nell’ideare, valutare, scegliere le proprie immagini, e nell’intrecciare in esse le proprie vicende e le proprie storie. L’occasione di questa mostra, proposta dal Museo, unita a una regia continua da parte di noi curatori nel corso dei mesi della sua preparazione, ha reso possibile che questi fotografi, al di fuori dai ritmi serrati del lavoro professionale, si siano dati il giusto tempo per fare emergere alcuni tratti fondamentali delle loro vite in relazione alle figure e agli oggetti dei Compassi d’Oro. Quelle in mostra, dunque, sono fotografie d’autore, che travalicano la dimensione privata o professionale delle immagini, divenendo un fatto che ci riguarda tutti”.

Il 18 ottobre è stato un giorno difficilissimo, perché Chiaramonte è mancato proprio durante l’inaugurazione, lasciando un vuoto di cui faccio fatica a capacitarmi. Giovanni teneva moltissimo a questa mostra, che è nata come una sfida, un lavoro da fare per ADI, ed è via via cresciuta in modo inaspettato, diventando un fatto significativo non solo per il design, ma anche e soprattutto per la fotografia. Era molto contento di avere conosciuto il lavoro di tanti fotografi giovani “che hanno idee e lavorano bene”, e di avere colto in modo nuovo un pezzo importante di storia della fotografia italiana.
I fotografi hanno donato gratuitamente e generosamente il loro lavoro e le loro immagini, perché hanno capito che questa mostra è un’occasione inedita per ritrovarsi, un momento importante di condivisione in un ambito italiano tanto frammentato come quello della fotografia, in cui scuole e istituzioni difficilmente riescono a proporsi come luoghi di scambio e di confronto per tutti. L’ADI Museum è certamente un luogo anomalo per la fotografia – e infatti è una mostra di manifesti, non di stampe fine art – e il museo stesso ci ha vincolato al format di una mostra già sperimentata. Tuttavia, proprio questa condizione ha permesso a noi, e a tutti i fotografi che hanno partecipato, di lavorare con grande libertà, che è il valore più caro. Certo, rimane l’azzardo di una mostra che tiene insieme così tanti fotografi e così diversi tra loro, molti dei quali di norma non espongono le proprie fotografie in mostre e musei. Ma c’è soprattutto il senso di appartenenza a un ambito comune. Giovanni avrebbe voluto scrivere, in apertura del catalogo, una frase che mi ha dettato e che non c’è stato poi modo di inserire. La riporto qui: “All’unità di un ambito culturale e progettuale che ci ha permesso di vivere il nostro presente”. Fra le molte cose per cui sono grato a Chiaramonte, la prima è senz’altro questa: avere lavorato ogni giorno alla creazione di un ambito, senza il quale starei seguendo un percorso diverso come fotografo e come persona – e credo che la stessa cosa valga per altri fotografi, ma anche curatori, stampatori, docenti, critici, registi. Ecco, il senso della mostra è soprattutto questo.

I manifesti in mostra sono a disposizione del pubblico. Ogni visitatore può portarsi a casa, gratuitamente, il manifesto che preferisce. Ecco i nomi di chi ha partecipato, andate a scoprire le loro foto al museo! A ognuno di loro va il mio personale ringraziamento. Andrea Abati, Laura Baiardini, Ballo&Ballo, Maurizio Barberis, Olivo Barbieri, Anna Maria Belloni, Settimio Benedusi, Martina Bonetti, Simone Bossi, Beppe Brancato, Bruger Studio, Vittore Buzzi, Santi Caleca, Luca Campigotto, Silvia Camporesi, Marina Caneve, Marco Cappelletti, Luca Capuano, Mario Carrieri, Pietro Carrieri, Benedetta Casagrande, Giorgio Casali, Alfa Castaldi, Ernesta Caviola, Federico Cedrone, Alessandra Chemollo, Giovanni Chiaramonte, Sergio Chimenti, Lorenzo Cicconi Massi, Federico Clavarino, Cesare Colombo, Cortili, Marcello De Masi, Paolo Di Lucente, Nicola Di Giorgio, Diorama, Ellisse Studio, Sebastiano Favitta, Alecio Ferrari, Andrea Ferrari, Francesca Ferrari, Pier Paolo Ferrari, Luigi Fiano, Alessandro Furchino Capria, Giovanni E. Galanello, Elena Galimberti, Gabriele Galimberti, Maki Galimberti, Andrea Garuti, Alan Gelati, Giulio Ghirardi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Alessandro Imbriaco, Francesca Iovene, Francesco Jodice, Delfino Sisto Legnani, Armin Linke, Martino Lombezzi, Davide Lovatti, Marcello Mariana, Lorenzo Martelli, Allegra Martin, Andrea Martiradonna, Mauro Masera, Fausto Mazza, Alessandro Nanni, Michele Nastasi, Zoe Natale Mannella, Francesco Nazardo, NEO [Narrative Environments Operas], Nu Design, Agostino Osio, Thomas Pagani, Lorenzo Palmieri, Paola Pansini, Alberto Parise, Stefano Pedrelli, Pepe Fotografia, Stefano Perego, Filippo Piantanida, Matteo Piazza, propp, Alvise Raimondi, Sebastiano Raimondo, Roselena Ramistella, Filippo Romano, Max Rommel, Paolo Rosselli, Claudio Sabatino, Tommaso Sartori, Tiziano Sartorio, Sandro Scalia, Danilo Scarpati, Ciro Frank Schiappa, Giovanni Scotti, Giovanna Silva, Valentina Sommariva, Alberto Strada, Studio Azzurro – Fabio Cirifino, t-space studio, Claudio Tajoli, Federico Torra, Leo Torri, Emanuele Tortora, Oliviero Toscani, Ilaria Turba, Tom Vack, Federico Villa, Gionata Xerra, Miro Zagnoli, Max Zambelli, Italo Zannier, Valentina Zanobelli, Chiara Zonca, Mattia Zoppellaro.

https://www.adidesignmuseum.org/mostra/fotografia-alla-carriera/